Udito: ipoacusia ed acufeni
L’Audiologia è la branca dell’Otorinolaringoiatria che si occupa dei problemi di udito, quali ipoacusie ed acufeni; l’Otologia/Otochirugia si pone come obiettivo la diagnosi e la cura delle patologie dell’orecchio medio/interno quali otiti, otosclerosi etc.
Come funzione l’orecchio?
L’orecchio è formato da 3 distinte parti:
Come funzione l’orecchio?
L’orecchio è formato da 3 distinte parti:
- Orecchio esterno: comprende il padiglione auricolare e il condotto uditivo esterno;
- Orecchio medio: la membrana timpanica e la catena ossiculare (martello, incudine e staffa);
- Orecchio interno: suddiviso in una parte anteriore, la coclea (il vero e proprio organo sensoriale dell’udito) e una posteriore, il labirinto (sede dell’organo dell’equilibrio).
Il suono si comporta come un’onda che, convogliata dall’orecchio esterno [1], mette in vibrazione il timpano e la catena degli ossicini [2] i quali trasmettono il suono alla coclea [3]: qui alcune cellule speciali dette “cellule cigliate” [4] trasformano l’onda in un segnale elettro-chimico che stimola il nervo uditivo [5] il quale porta la sensazione del suono (un’informazione complessa che comprende diverse caratteristiche fisiche quali volume, frequenza, tonalità ecc.) direttamente alle aree del sistema nervoso centrale (troncoencefalo e cervello) deputate all’ascolto (dove il suono viene codificato e trasformato in parole, frasi, pensieri, musica, sensazioni).
Che cos’è l’ipoacusia?
L’ipoacusia è una diminuzione della capacità uditiva e può essere causata da diverse patologie e condizioni.
L’abbassamento di udito può essere di tipo:
Per la diagnosi di ipoacusia ci si avvale di differenti esami strumentali:
Mi è stata diagnosticata una “ipoacusia trasmissiva”: cosa posso fare per migliorare il mio udito?
Le cause di ipoacusia trasmissiva sono molteplici:
Altri tipi di patologie dell’orecchio medio possono creare problemi di otite ed ipoacusia: lo specialista Otologo saprà porre una diagnosi accurata e guidarvi nel percorso terapeutico, avvalendosi anche della Radiologia (TC e RM orecchio/rocche petrose/encefalo) e della consulenza di altri specialisti del settore.
Mi è stata diagnosticata una “ipoacusia neurosensoriale”: cosa posso fare per migliorare il mio udito?
Tutto dipende dal grado di abbassamento dell’udito. Fino a una certa perdita uditiva è possibile utilizzare una protesi acustica tradizionale. L’apparecchio acustico è uno strumento che utilizza un microfono il quale cattura il suono, lo amplifica (ne aumenta il volume) e tramite un piccolo altoparlante invia il suono amplificato all’orecchio.
Esistono diversi tipi e modelli di protesi acustica: vanno indossate dietro l’orecchio (retroauricolari) oppure dentro il condotto uditivo (endoauricolari) e hanno differenti caratteristiche e gradi di “potenza”. Tutte, però, hanno un limite nell’amplificazione del segnale, funzionano cioè fino a un certo grado di sordità: più l’apparecchio deve aumentare il volume, più il suono risulta distorto, di cattiva qualità e quindi non si capirà più nulla (“sento qualche rumore, ma non capisco le parole”).
L’ipoacusia è una diminuzione della capacità uditiva e può essere causata da diverse patologie e condizioni.
L’abbassamento di udito può essere di tipo:
- Trasmissivo, cioè dovuto a una cattiva conduzione del suono da parte dell’orecchio esterno e medio (timpano e catena ossiculare): tappi di cerume, otiti acute e croniche, otosclerosi ecc.;
- Neurosensoriale, causato da patologie che colpiscono le parti “nobili” dell’udito (coclea e nervo acustico): presbiacusia, ipoacusia improvvisa, malattia di Menière, neurinoma acustico, meningiti, traumi, farmaci ototossici, complicanze di otiti, malattie genetiche e autoimmunitarie ecc.
Per la diagnosi di ipoacusia ci si avvale di differenti esami strumentali:
- Audiometria: il classico esame dell’udito con i suoni (audiometria tonale) per verificare la soglia uditiva ed il tipo di sordità (trasmissiva, neurosensoriale, mista), a cui si aggiunge un esame fatto con le parole (audiometria vocale) per testare la discriminazione verbale. Gli esami vengono effettuati in una cabina silente con cuffie ed altoparlanti; per i bambini (audiometria infantile) si utilizzano giochi ed attività per coinvolgere i più piccoli e renderli più partecipi e collaboranti all’esame.
- Impedenzometria: il timpanogramma rileva i movimenti del timpano e del sistema timpano-ossiculare e l’esame può essere alterato in caso di otiti, versamenti timpanici (il classico “catarro nell’orecchio” conseguente a raffreddori o sinusiti) etc; contestualmente si possono valutare i riflessi stapediali (movimenti della staffa), utile per la diagnosi ad esempio di otosclerosi.
- Potenziali evocati Acustici (ABR-SVR etc): test che seve per valutare l’integrità delle vie uditive periferiche e centrali, misura il percorso del suono dall’orecchio fino al troncoencefalo-encefalo. Utilizzato soprattutto in casi di abbassamenti uditivi monolaterali o su particolari frequenze, per acufeni, monitoraggio e diagnosi di patologie uditive sia periferiche ce centrali, come screening in età neonatale/pediatrica.
- Otoemissioni: misura la funzionalità di alcune cellule dell’orecchio interno, viene utilizzato soprattutto per lo screening neonatale e per gli acufeni.
Mi è stata diagnosticata una “ipoacusia trasmissiva”: cosa posso fare per migliorare il mio udito?
Le cause di ipoacusia trasmissiva sono molteplici:
- Tappo di cerume: sensazione di ovattamento dell’orecchio e fastidio, basta una visita otorinolaringoiatrica per l’estrazione del tappo di cerume e per risolvere immediatamente la sintomatologia. Si consiglia di non utilizzare per la normale pulizia auricolare cotto-fiocc, “candele” o simili!
- Otite media/esterna acuta: caratterizzata da dolore all’orecchio e solitamente abbassamento di udito, causate da infezioni batteriche o virali, viene trattato con terapia medica quali antibiotici ed antinfiammatori.
- Otite media cronica: frequenti episodi di otite acuta possono portare ad una perforazione del timapno ed al conseguente cronicizzarsi del problema. Si possono avere continue recidive di otalgia con otorrea (secrezioni dall’orecchio), peggioramento progressivo dell’udito. Le otiti medie croniche possono essere “semplici” oppure con “colesteatoma” (formazione di pelle nella cavità timpanica con possibili complicanze uditive ed infettive).La terapia è solitamente chirurgica: miringoplastica per la chisura della perforazione del timpano, diversi tipi di timpanoplastica per la pulizia della mastoide e dell’orecchio medio con eventuale ossiculoplastica per la ricostruzione dell’udito.
- Otosclerosi: forma di ipoacusia con componente ereditaria, caratterizzata da ipoacusia trasmissiva progressiva (mono o bi-laterale), dovuta alla non corretta mobilità di una parte della catena ossiculare (la staffa). La terapia è solitamente chirurgica e consta della sostituzione della staffa con una protesi interna non visibile.
Altri tipi di patologie dell’orecchio medio possono creare problemi di otite ed ipoacusia: lo specialista Otologo saprà porre una diagnosi accurata e guidarvi nel percorso terapeutico, avvalendosi anche della Radiologia (TC e RM orecchio/rocche petrose/encefalo) e della consulenza di altri specialisti del settore.
Mi è stata diagnosticata una “ipoacusia neurosensoriale”: cosa posso fare per migliorare il mio udito?
Tutto dipende dal grado di abbassamento dell’udito. Fino a una certa perdita uditiva è possibile utilizzare una protesi acustica tradizionale. L’apparecchio acustico è uno strumento che utilizza un microfono il quale cattura il suono, lo amplifica (ne aumenta il volume) e tramite un piccolo altoparlante invia il suono amplificato all’orecchio.
Esistono diversi tipi e modelli di protesi acustica: vanno indossate dietro l’orecchio (retroauricolari) oppure dentro il condotto uditivo (endoauricolari) e hanno differenti caratteristiche e gradi di “potenza”. Tutte, però, hanno un limite nell’amplificazione del segnale, funzionano cioè fino a un certo grado di sordità: più l’apparecchio deve aumentare il volume, più il suono risulta distorto, di cattiva qualità e quindi non si capirà più nulla (“sento qualche rumore, ma non capisco le parole”).
A questo punto, quando cioè l’ipoacusia è di grado “grave/profondo” (o comunque quando le protesi non offrono più un “guadagno” per l’udito), da alcuni anni è possibile intervenire con una speciale protesi: l’impianto cocleare.
Le forme più frequenti di ipoacusia neurosensoriali sono:
- Presbiacusia: normale abbassamento uditivo che avviene con l’età, può essere più o meno marcato da persona a persona in base alle comorbidità (problemi vascolari, cardiologici etc), lla familiarità, all’esposizione a rumore etc;
- Ipoacusia improvvisa: calo uditivo improvviso da un orecchio, di origine virale o vascolare; viene trattato con terapia costicosteroidea (sia per via generale che con iniezioni intratimpaniche) ed ossigenoterapia iperbarica;
- Neurinoma del nervo Acustico: neoformazione benigna che “schiaccia” il nervo uditivo causando ipoacusia, acufeni, vertigini;
- Malattia di Menière: provoca ipoacusia con fullness auricolare ed acufene e crisi ricorrenti di vertigini;
- Malattie genetiche e sindromi ereditarie;
- Altre forme: otosclerosi avanzata, patologie neurodegenerative etc.
Per la diagnosi e la terapia delle differenti forme di ipoacusia neurosensoriale lo specialista Otologo si avvale della collaborazione di Neuroradiologi, Neurochirurghi, Genetisti, Immunologi etc.
E per l’acufene?
L’acufene è un fastidioso suono avvertito dal paziente e non presente nel mondo esterno: può essere secondario ad abbassamenti uditivi e quindi a patologie dell’orecchio medio/interno oppure idiopatico (cioè senza causa apparente). Solitamente l’acufene si genera a livello dell’orecchio ma poi il suono viene riverberato in circuiti udivi centrali fino eventualmente a cronicizzarsi.
Per la diagnosi è necessaria una visita ORL audiologica comprensiva di esami audiometrici (eventualmente anche con ABR ed otoemissioni) e la valutazione dell’impatto dell’acufene sulla vita quotidiana del paziente tramite counseling e questionari.
Le terapie variano dal semplice counseling ad integratori (per migliorare la circolazione dell’orecchio interno), terapie comportamentali come la Tinnitus Retraining Therapy (TRT) fino ad arrivare a farmaci attivi sul sistema nervoso uditivo centrale ed a consulenze inerenti la sfera emozionale.
Presso l'unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell'Ospedale San Raffaele di Milano, l'equipe di Audiologia comprende Specialisti ORL (esperti in Otologia-Otochirurgia-Audiologia_Vestibologia) e tecnici Audiometristi e Logopedisti; l'ambulatorio di Audiologia-Otologia dispone di tutti i più avanzati strumenti diagnostici.
Per il trattamento delle ipoacusia si effettuano:
- interventi chirurgici otologici;
- indicazione a protesizzazione acustica;
- Impianti cocleari;
- iniezioni intratimpaniche per ipoacusia improvvisa.